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Sicurezza stradale

Auto, i concessionari diventano scuole per la sicurezza stradale

di Giampiero Bottino

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19 settembre 2008

Disattenzione, superficialità, scarsa conoscenza delle norme e delle tecnologie: un mix tipicamente italiano e potenzialmente devastante, come confermano le cifre che non vorremmo mai leggere, ma sulle quali si dovrebbe molto riflettere. Negli incidenti stradali che si verificano ogni anno in Italia perdono la vita cento bambini tra i 5 e i 14 anni, mentre 10.757 (praticamente 30 al giorno) rimangono più o meno gravemente feriti.
E pensare che, secondo le rilevazioni dell'Organizzazione mondiale della Sanità, l'uso di sistemi di ritenuta correttamente installati e utilizzati potrebbe ridurre del 70% le probabilità di decesso. Numeri impressionanti, ma che non incidono più di tanto né sull'incoscienza (basti pensare a quanti bimbi lasciati liberi di scorrazzare impunemente nell'abitacolo – magari anche sui sedili anteriori – incontriamo nei nostri percorsi quotidiani) né sull'ignoranza diffusa. Perché – sono ancora le statistiche a dircelo – due automobilisti italiani su tre non sanno come far viaggiare in sicurezza i bambini.
Proprio per questo, merita si essere sottolineata la campagna di informazione mirata ideata da Quintegìa, società di consulenza trevigiana attiva nel settore automotive, sposata da Fiat Automobiles, dall'Ucif (Unione concessionari italiani Fiat), da Bosch e da Chicco, nonché patrocinata dai ministeri della Gioventù e delle Infrastrutture e Trasporti.

Per una settimana – la 22 al 28 settembre – il personale di vendita delle circa 600 concessionarie italiane della marca Fiat, reduce da un periodo di training specifico, fornirà a tutti colore che entreranno negli show room, non importa se clienti o meno, una serie di informazioni sull'uso dei seggiolini dedicati e dell'Esp, il controllo elettronico della stabilità che in Italia, se universalmente diffuso, potrebbe risparmiare ogni anno, e non solo tra i bambini, 507 vite e 13.200 feriti. L'attività informativa sarà accompagnata dalla consegna di un kit sicurezza e dall'allestimento, in un angolo di ciascuna concessionaria, di un totem che illustra la tipologia del seggiolino più adatto al bambino, in relazione al suo peso e all'altezza.
Pochi sanno infatti che per ogni età c'è il seggiolino giusto, sulla base di una classificazione in gruppi basata appunto su questi due parametri: il gruppo 0 (navicella-carrozzina) per neonati fino a 9 mesi con peso fino a 10 kg, il gruppo 0+ per bimbi fino a 13 kg (età indicativa fino a 12-14 mesi), gruppo 1 (seggiolino 9-18 kg, 9 mesi-4 anni), gruppo 2 (seggiolino o cuscino di rialzo, 15-25 kg, 3-6 anni) e gruppo 2 (cuscino di rialzo, 22-36 kg, 5-12 anni). E troppi ignorano ciò che prescrive la legge, e cioè che i sistemi dei gruppi 0+ e 1 devono essere obbligatoriamente montati in senso contrario a quello di marcia finché il bambino non raggiunge i 9 kg di peso. Superato tale limite, i genitori posson optare per la disposizione nel senso di marcia, che diventa comunque un obbligo oltre i 13 kg.

Le sanzioni, ammesso di trovare un rappresentante delle istituzioni che si prenda la briga di comminarle, appaiono fin troppo blande considerando le possibili conseguenze delle trasgressioni: da 68 a 275 euro di multa, con l'aggiunta della sospensione della patente da 15 giorni a due mesi nel caso di ripetizione dell'infrazione nell'arco di due anni.
In questo quadro, la sensibilizzazione può risultare davvero decisiva. Per questo, una volta tributato il giusto riconoscimento alla rete Fiat e alla sua disponibilità (anche finanziaria, visto che l'operazione ha un costo) ci sembra giusto auspicare che simili iniziative possano presto trovare accoglienza anche nelle concessionarie delle altre case. Ma soprattutto che i costruttori, uscendo da un equivoco che non giova a nessuno (e tantomeno alla sicurezza), accelerino sulla strada dell'inserimento nella dotazione di serie di apparati come l'Esp (che secondo la normativa Ue sarà obbligatorio dal 2012), piuttosto che degli attacchi Isofix che consentono di collegare il seggiolino direttamente a quindi in modo più stabile e sicuro – al corpo della vettura.
Entrambe soluzioni che fanno parte dell'equipaggiamento standard delle vetture di classe medio alta, mentre sono generalmente degli optional nel caso delle piccole auto. Guarda caso, proprio quelle maggiormente impiegate dalle mamme per gli spostamenti con bambini appresso.

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